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Prefazione
Nell’ ultimo anno dell’ accademia mi lambiccavo tanto il cervello, sul come avrei potuto cominciare la tesi. Pensai, che chiedendo in prestito le parole di Kurt Welthe avrei parlato della pittura murale, come della madre di ogni pittura. Pensai di parlare dell' uomo, che poteva vedere nel muro della grotta di Lascaux le sciene brulicanti della vita interiore ed esteriore. Il muro gli concedeva l’occasione perfetta, per esprimere qualcosa, che superava il tempo e lo spazio, e che per mezzo delle parole era inspiegabile; l’espressione cioè di quell’essere complesso e multilaterale, che era lui stesso: l’uomo.
Meditando su tutto questo, mi capitò per caso di visitare una mostra paleontologica, dove mi fermai emozionata davanti al primo oggetto esposto, un pezzo di roccia. Sul muro di calcare si vedeva, meravigliosamente creato, di un pesce cristallizatosi in pietra preziosa, milioni di anni fa. L' intera immagine fossile mi parve essere perfetta. Perfetto era il pesce con le sue migliaia di lische di pietra di colore della ruggine, con le ampie alette (pinne), con la trasparenza delle ossa fossilizzate simile ad una radiografia. Era perfetta quella armonia con la quale tutto questo si era adattato nella superficie leggermente disuguale della roccia verde chiara. Era perfetto quello, che mi voleva dire: trenta milioni di anni fa era cominciata, con la sua morte, le metamorfosi di quest’ animale, trasformandosi in un segno attraverso tempi superando forze impercettibili, per poter professare ai miei occhi il miracolo, del quale era il testimone per sempre: la creazione. Mi parvero perfette quelle mani, che erano state capaci di realizzare “quest' immenso affresco“ mai visto, dove sotto lo scudo di calce – che bravura tecnica ! – si conserva la prima vita dell' uomo.
Sentii, che davanti a questa roccia dovevo deporre il pennello. Vedendo in questa prospettiva, tutta la storia dell' arte umana, le piramidi, la Cappella Sistina mi sembrarono essre soltanto un tentativo infantile. Forse l' essenza è nascosta proprio in queste due parole: il tentativo infantile. Chi tra di noi potrebbe intonacare un muro tratto dal fondo del mare e chi potrebbe prendere nelle mani la tavolozza, sulla quale il colore è un esercito di creature, e il “medium” è il calore, la pressione e la forza? Chi tra di noi potrebbe aspettare milioni di anni finché l' immagine si definisca? Tutta questa capacità non è data a noi, ma ci è connessa una parte di tutto, per poter fare vedere l’essenziale, così come ci è stato permesso, attraverso il pesce e la roccia.
Ecco, volevo cominciare l' arte con l' uomo, mentre la testimonianza più evidente dell'esistenza precedente dell' arte è l' uomo stesso.
Orsolya Fecske,
pittrice
È nata nel 1973 a Szőny, nella provincia di Komárom (Ungheria). I suoi genitori sono Teréz Balatoni, professoressa di letteratura ungherese, e András Fecske storico di arte ungherese contemporanea. Ha passato la sua infanza a Lábatlan finché si è trasferita con i genitori a Budapest, dove ha frequentato la scuola generale poi il liceo, e dal 1992 ha studiato alla facoltŕ di disegno presso l' Atheneo Berzsenyi Dániel di Szombathely, ottenendo la laurea nel 1996. Nello stesso anno è andata a Roma come borsista statale e ha cominciato gli studi di pittura all' Accademia di Belle Arti di Roma, dove si è laureata nel 2000. I suoi maestri sono Sándor Vecsési e Arany Bazsonyi, come pure László Patay, accanto al quale come sua assistente ha avuto la possibilità di conoscere la pittura murale, che dará l' impronta alla sua carriera artistica. Nel 1997. ha avuto il primo incarico artistico, quello di dipingere il muro d' altare della chiesa di Santo Stefano ad Alsógöd. Da 2003 è membro della Società delle Sorelle del Servizio Sociale.
Vive a Budapest e lavora soprattutto nel campo della pittura murale, eseguendo pitture a secco e vetri piombati. Pubblica regolarmente anche le sue opere grafiche.
Borse di studio:
1996. Borsa di studio interstatale del Comitato delle Borse di Studio dello Stato Ungherese
1997-99. Borse di studio dell' Accademia Faludi Ferenc dei Gesuiti Ungheresi
1998. Borsa di Studio Eötvös dello Stato Ungherese
Pitture murali, vetri piombati :
1997-98. Pittura del muro d' altare nella chiesa di Santo Stefano, Alsógöd, Ungheria
1999-01. Pittura del muro d' altare nella chiesa di Sant' Anna, Encs, Ungheria
2002. Pittura del soffitto dell' abside della chiesa di Santo Stefano, Tatabánya, Ungheria
2002. Vetro piombato della finestra nella cappella della Casa Cattolica di Riposo, "Stella" Bagolyirtás, Ungheria
2003. Vetri piombati "Cristo Insegnante" e "San Gherardo" della cappella nel Centro Uffici della Conferenza Episcopale Ungherese, Budapest, Ungheria
2004. Pittura murale della sala dei matrimoni nel Palazzo Comunale Gerenday di Lábatlan,Ungheria
2004. Vetro piombato della finestra nella capella della Radio Cattolica Ungherese, Budapest
2006. Vetri piombati della chiesa di Madonna della Pace, Budapest, Ungheria
2007. Vetri piombati della chiesa di Santa Rita, Budapest, Ungheria
2007. Vetri piombati della chiesa Sacro Cuore di Gesú, Felsőgöd, Ungheria
2010. Mosaico sulla porta della chiesa di Madonna della Pace, Budapest, Ungheria
Altre opere collocate in edifici religiosi:
2000. Santa Francesca Romana, tempera su tela, Monastero di Tor de' Specchi, Roma
2000. Crocifisso, tempera su tavola, Casa Generale dell' Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio, Roma
2003. Crocifisso, tempera su tavola, cappella nel Centro Uffici della Conferenza Episcopale, Budapest
2011. Pittura d'altare della Chiesa della Santa Famiglia, tempera su tavola, Teskánd, Ungheria
2012. Pittura d'altare della Chiesa di Santa Anna, tempera su tavola, Zalabesnyő, Ungheria
Principali mostre collettive:
1997. Proposte di anatomia artistica (Accademia di Belle Arti, Roma)
1998. FUOCO, Accademia d' Ungheria, Roma
1999. Cento Artisti per Sant' Ambrogio, Oratorio San Michele, Monfalcone
1999. XII Biennale di Ritratti "Facce e Vicende"
2003. 49. Mostra autunnale di Vásárhely, Ungheria
2003-06. Mostre d' Arte Sacra Contemporanea, Hatvan, Ungheria
2007. "La forza secreta del nostro Paese", La Basilica di Santo Stefano, Budapest
2008- 2017. Mostre annuali della Società Molnár C.-Pál
Mostre personali:
2001. Mostra di presentazione, Università Cattolica Pázmány Péter, Budapest
2003. Palazzo Comunale Gerenday, Lábatlan
2004. Palazzo della Cultura Csokonai, Budapest
2007. Casa della Cultura Gerenday, Lábatlan 2008.
2007. Università Cattolica Pázmány Péter, Piliscsaba
2008. Chiesa Evangelica, Taliándörögd, Festival Kapolcs
2008. Centro Uffici della Conferenza Episcopale, Budapest
2008-2017. Mostra permanente nel Centro Uffici della Conferenza Episcopale, Budapest
Illustrazioni:
2012-16. Seria di 4 volumi di libro di cateshesi per bimbi per la casa editrice Ecclesia, Budapest,
2016. "Az én kis misekönyvem"- Il mio piccolo libro di messa, SZIT, Budapest
2017. L'illustrazioni dell libro del tempo liturgico di digiuno dell'Archidiocesi di Brisbane "Up from the Waters", Australia
Le foto delle opere si possono vedere nella "Galéria".